Alla fine degli anni ‘60 la marina militare degli Stati Uniti coniò per la prima volta il termine soft skill. L’esercito statunitense era preparato ad addestrare i soldati sul piano tecnico, a sparare, a usare l’artiglieria o a orientarsi. Ma…negli anni si sono accorti che non erano questi i fattori che conducevano i soldati alla vittoria!
Quali erano i fattori che li conducevano alla vittoria?

La vera differenza nel successo di alcuni militari era riconducibile ad alcune competenze diverse da quelle del soldato. Ad esempio da come venivano condotti da chi era in comando. In seguito a questa scoperta, l’esercito inizia a studiare in modo dettagliato queste competenze.
Nascono così le ‘soft skill’, diverse dalle ‘hard skill’ che invece rappresentano le competenze specifiche del militare, le uniche che stavano insegnando ai soldati.
La traduzione di soft skill in italiano è competenze trasversali o, in maniera letterale, competenze morbide.
Non sono specifiche per le singole professioni, ma rappresentano un insieme di capacità che si rivelano utili e fondamentali in ogni contesto lavorativo.

Secondo una recente indagine dell’Università Cà Foscari, il 69% degli addetti alle risorse umane in sede di colloquio favorisce candidati che fanno emergere questo tipo di competenze rispetto ad altri candidati con CV migliori “tecnicamente”. Le soft skill, infatti, rappresentano in molti casi le competenze che sono alla base di un migliore rendimento sul posto di lavoro.

La formazione in Italia si è sempre focalizzata sulle competenze tecniche ovvero sulle hard skill. Da qualche anno anche in Italia si riconosce l’importanza di allenare le soft skill per avere risultati straordinari professionalmente!
Daniel Goleman studiando l’intelligenza emotiva ha permesso di andare oltre la credenza secondo cui per avere successo nel lavoro serva essere intelligenti. In realtà quello che fa differenza è un tipo di intelligenza sociale. Non è raro che le persone più intelligenti, con QI superiori alla media, riscontrino spesso difficoltà sia nel lavoro che nella vita privata, se non sono allenate in un’altra forma d’intelligenza particolare che viene detta appunto intelligenza sociale.
Vi faccio un esempio che spesso riporto nei miei corsi di formazione.
Un avvocato deve avere delle competenze tecniche ed esperienza legislativa. Per essere bravo nel suo lavoro, però, deve saper parlare in pubblico, saper gestire discussioni, saper gestire lo stress con i clienti, colleghi o giudici. Ma, a prescindere dal tipo di lavoro che svolgi, alcune soft skill possono esser determinanti nel tuo lavoro.
Saper comunicare, affrontare lo stress, risolvere problemi, gestire altre persone e negoziare rendono le persone più efficaci in ciò che fanno.