Sensibilità al rumore, tendenza alla paura, disattenzione, iperattività, impulsività, paura di superfici e altezze, comportamenti compulsivi, comportamenti legati all’ansia da separazione, aggressività.
Ecco i sette tratti riguardanti i “comportamenti indesiderati legati all’ansia” dei cani.
Questi tratti sono stati presi in esame in una ricerca condotta dall’Università di Helsinki su un campione vasto di cani maschi e femmine (51,5%) in un’età compresa tra le 10 settimane e i 17 anni, ed ha coinvolto 264 razze oltre ad un campione notevole di meticci.
Paura o ansia?
La paura è una risposta emotiva di tipo adattativo diretta nei confronti di uno stimolo, realmente presente, che l’animale percepisce come potenzialmente pericoloso. È quindi una risposta funzionale.
Nella paura la risposta emotiva ha inizio quando l’animale percepisce la presenza dello stimolo che interpreta come potenzialmente pericoloso.
La paura è una risposta adattativa presente in tutte le specie in quanto consente all’animale di evitare situazioni e attività che potrebbero essere pericolose aumentando le possibilità di sopravvivenza.
Una paura improvvisa, eccessiva, profonda, viene classificata come fobia. L’intensità di una reazione fobica è maggiore rispetto a quella di paura.
L’ansia, invece, è una riposta emotiva di tipo apprensivo che presagisce una situazione che l’animale percepisce come imprevedibile o pericoloso.
Cosa ha scoperto questo studio?
Il team ha scoperto che alcuni di questi comportamenti tendono a essere associati tra loro, che determinati tratti si trovano più spesso in alcune razze e che ci sono consistenti diversità legate alla genetica, al genere, all’età.
Al 1° posto c’è la sensibilità ai rumori, nello specifico fuochi d’artificio.
Al 2° posto la paura nei confronti di conspecifici, di esseri umani sconosciuti o delle nuove situazioni.
Al 3° posto ci sono comportamenti compulsivi, comportamento compulsivo più comune l’autolesionismo. Meno diffusi, invece, i comportamenti legati alla separazione e l’aggressività.
Tuttavia, i dati precisano che i cani impauriti hanno tre volte la probabilità di mostrare atteggiamenti aggressivi rispetto a cani non spaventati e che, di conseguenza, l’aggressione è un comportamento motivato principalmente dalla paura.
Sintomi del disturbo di ansia nel cane
La paura è una risposta adattativa ma le fobie non lo sono perchè interferiscono con il normale funzionamento dell’animale. Come per noi esseri umani (ricordiamoci che siamo pur sempre animali) i sintomi della fobia permangono anche dopo la rimozione o la scomparsa dello stimolo e talvolta la reazione fobica può essere innescata in assenza dello specifico stimolo scatenante.
I segni comportamentali compatibili con uno stato di paura possono includere: aumento di vigilanza, reattività, attività motoria ed esplorazione ambientale con eccessiva richiesta di attenzioni. Ma anche, inibizione comportamentale, timidezza, prudenza, reazioni di evitamento, riduzione dell’attività locomotoria, nascondersi, fuggire, mostrare comportamenti aggressivi o di sostituzione come l’auto-toelettatura.
Altri segni evidenziabili in un animale pauroso sono: leccarsi le labbra, sbadigli, frequenti deglutizioni, salivazione, diarrea, vomito, ansimazione, tremori e vocalizzazioni (generalmente mugolii, ma anche abbaiare ripetutamente o ululare).
!!!Nei casi estremi i cani mostrano un reale stato di panico: sono insensibili al dolore e agli stimoli sociali e reagiscono immediatamente ed in maniera estrema ed impulsiva.
Purtroppo, in questi casi, il comportamento di fuga può essere così violento che i cani arrivano al punto di rompersi i denti, strapparsi le unghie o buttarsi dalla finestra, indipendentemente dall’altezza.
Il traffico, le grate metalliche, le scale, i temporali e i rumori forti e improvvisi sono tra le cose che più comunemente suscitano paura.
Vi sono diversi rumori di cui i cani hanno paura: i più comuni, come è stato evidenziato dalla ricerca su citata, sembrano essere in primis i fuochi d’artificio ma anche tuoni e gli spari.
Ci sono razze più predisposte all’ansia?
I risultati più interessanti sono stati quelli che hanno indicato sensibili differenze in questi tratti comportamentali tra le varie razze analizzate nello studio dell’Università di Helsinki , in particolare: Bernese, Border Collie, Finnish Lapponian Dog, Pastore Tedesco, Labrador Retriever, Lagotto Romagnolo, Lapponian Herder, Miniature Schnauzer, Collie a pelo lungo, Shetland Sheepdog, Collie a pelo raso, Soft Coated Wheaten Terrier, Perro de Agua spagnolo, Staffordshire Bull Terrier.
I cani meticci, il Lagotto Romagnolo e il Wheaten sono più portati ad avere problemi di ipersensibilità ai rumori. Tra tutti, gli Staffordshire e i Miniature Schnauzer sono, invece, quelli meno sensibili ai rumori.
I più “paurosi” sarebbero i Perro de Agua e gli Shetland, oltre che i meticci, al contrario dei Labrador e degli Staffordshire, i più “spavaldi” tra le razze.
La paura delle superfici e delle altezze risulta, infine, un tratto abbastanza comune nei meticci e nei Collie a pelo lungo.
I meticci e i Miniature Schanuzer sarebbero quelli più portati ai comportamenti aggressivi, i secondi in particolare sia verso gli estranei che verso membri della famiglia, comportamento, invece, a bassissima prevalenza nei Labrador dell’indagine.
I Wheaten Terrier e nuovamente i meticci nei dati riguardanti l’ansia da separazione, c’è una differenza: mentre i meticci sembrano più portati a distruggere, urinare o defecare in luoghi inappropriati se lasciati soli, i Wheaten sono portati a vocalizzazioni, salivazione e ad ansimare nei momenti di solitudine.
Nel caso dei meticci è molto probabile che la prevalenza dell’ansia da separazione sia causata dalle precedenti esperienze di vita in strada o canile o dalle privazioni vissute, dato che la maggior parte dei meticci dell’indagine era effettivamente stato adottato, salvato da situazioni spiacevoli o ignote.
Meticci e cani pastore Tedesco che mostrano compulsioni, tendono a camminare avanti e indietro senza sosta e a consumare eccessive quantità d’acqua. Tant’è che uno studio australiano del 2016 aveva già rilevato che i Pastori Tedeschi avevano alte probabilità di essere portati in clinica comportamentale per comportamenti ossessivi.
Cosa fare?
Gli ingredienti principali sono:
amore, pazienza e costanza!
Nel tempo verrai ripagato, perché aiuterai il tuo pelosetto ad acquisire più fiducia in sé ed in te.
Lo sai, lavoro con le paure, ansie, fobie di esseri umani ogni giorno ed ho notato esserci tante similitudini nel trattamento dell’ansia nei cani.
Quando Maya è arrivata nella nostra vita, io e mio marito abbiamo iniziato a “prepararci” ancor prima…
con amore e pazienza abbiamo acquistato un libro (in realtà ci è stato regalato da due cari amici).
Te lo consiglio:
“Parla con il tuo cane”, frutto di venticinque anni di esperienza attraverso il “metodo d’addestramento dolce” di Jan Fennell, la quale invece di basarsi sul meccanismo degli ordini e sul principio di totale obbedienza del cane al padrone, propone di imparare ad ascoltare e a farsi ascoltare, a “comunicare” con il proprio amico pelosetto, pur senza rinunciare ad alcuni aspetti del classico rapporto uomo-animale.
Ogni sera, a letto, leggevo ad alta voce qualche pagina del libro e lo commentavamo con mio marito. Le ultime pagine, le ho lette durante il viaggio che ci portava a prendere maya dall’allevamento a Modena.
E’ stato utile nell’avere chiara la dinamica di gerarchia del cane, il quale segue la logica del branco e per cui tutte le dinamiche che seguono la comunicazione tra noi e loro devono tener presente questo assioma!
E’stato utile. Ma non sufficiente. Come per tutte le esperienze di vita, quando sei sul campo, le cose sono più ricche e particolareggiate che non esistono sui manuali…per cui io e mio marito abbiamo scelto di farci aiutare da una educatrice, Azzurra.
Maya, sin da subito, ha mostrato avere comportamenti fobici, in particolare verso rumori nuovi, forti, persone sconosciute al punto da immobilizzarsi o fuggire.
Questo è quello che noi abbiamo fatto con amore, pazienza e costanza:
- Esposizione
Per ridurre l’ansia nei cani, ma in realtà anche per noi esseri umani, occorre un allenamento regolare e costante ad esporsi ala situazione temuta.
Insomma, come piace dire a me ai miei pazienti: “Evitare di evitare”!
Bisogna esporre gradualmente ma regolarmente il cane alla sua fonte di paura, per un brevissimo periodo inizialmente, per poi proseguire alla desensibilizzazione dello stimolo che causa il problema.
- Rinforzo positivo
Per ridurre un sintomo comportamentale o comportamento problema, ad esempio l’abbaiare continuo oppure i lamenti continui del cane, interviene il classico rinforzo positivo.
Distrai il cane quando è ansioso e, ogni volta che smette di lamentarsi o abbaiare concentrandosi su altro, premialo con una sua crocchetta o con coccole. Noi abbiamo preferito le coccole perché Maya ha problemi gastroenterici, per cui i primissimi mesi è cresciuta con crocchette medicate.
- Gioco
I cuccioli hanno bisogno di esprimere tutta l’energia tipica della loro fascia di età, per cui, come per noi umani, l’esercizio fisico piacevole, giocoso, rigenerante, serve a ridurre i livelli di stress nel cane dandogli l’opportunità di scaricare la sua energia e, al contempo, rafforzare la sua muscolatura. Mi preme dirti che, in questo senso è sempre bene confrontarti con il proprio veterinario di fiducia, poiché alcune razze devono evitare alcune tipologie di esercizio fisico, che potrebbe essere fattore di rischio per alcune patologie in età adulta. Ad esempio, Maya, essendo razza gigante (ora ha 8 mesi e pesa 40kg), tende a sviluppare displasia all’anca, per cui dovrebbe ridurre al minimo salti sulle posteriori, salite ripide o scale. O ancora, sempre per i taglia grande/gigante, è bene non far giocare il pelosetto né subito prima, né subito dopo aver mangiato, per evitare la pericolosa torsione dello stomaco, ma attendere il termine della digestione.
Cosa non fare mai!
Rivolgiti ad un esperto educatore, ma in base alla mia esperienza posso dirti che ci sono alcuni atteggiamenti che non devi mai assumere:
– non picchiare il cane e non lo rinchiudere in gabbie o spazi troppo ristretti, poiché amplifichi il suo disagio
– non punire severamente il cane, perché la causa del suo atteggiament è l’ansia. Devi lavorare su questa e non sulla punta dell’iceberg.
– non pensare di risolvere l’ansia con goccine o giubbini calmanti. Puoi tamponare, ma il problema non l’hai risolto.
Se vuoi saperne di più ti aspetto venerdì 28 gennaio alle 17:30 all’evento gratuito su facebook “Tra Corpo e Psiche” : <<Ansia e Fobie nei cani: ne parliamo con l’esperta>>, dove potrai fare domande e confrontarti con l’esperta, Azzurra Lazzaro, addestratrice cinofila ENCI, Educatrice Cinofila CSEN , Tecnico Nosework Sportivo CSEN.
Ti aspetto su Facebook, clicca qui: Tra Corpo e Psiche
Sitografia
https://www.nature.com/articles/s41598-020-59837-z